e se domani...
Ieri ci siamo ritrovati per ricordare il 26° dalla scomparsa di mio padre. Due fratelli e la loro discendenza. Tre generazioni di Zanella. Mancava l'unico nipote che potrebbe perpetuare il nome della famiglia.
Naturalmente i più piccoli hanno fatto la differenza. Mentre i grandi erano tutti "prevedibili", sull'ultima generazione si proiettavano le maggiori speranze e le più tenere aspettative. L'occasione non serviva per ricordare chi non è più, ma ad immaginare il futuro di chi non è ancora un frutto maturo.
Ed ancora torno a chiedermi se per quel futuro sarò capace di fare un qualche cosa di buono..., di utile..., di non inutile..., di vagamente ed indefinitamente positivo...
E come?
Trepida , fiduciosa attesa...
1 Comments:
Anch'io, in questo periodo, mi sono chiesto cosa potrei fare di utile a me stesso ed agli altri per gli anni durante i quali "statisticamnete" sarò in efficienza fisica e psichica.
Per prima cosa, ho rallentato e cerco di rallentare ancor più il ritmo dei miei impegni professionali: voglio vivere con gli altri e con la maggior serenità possibile.
Poi, mi piacerebbe ritrovare quella "malinconia" che da molto tempo non provo (e che tu citi in altro tuo scritto), perduta forse a causa del mio troppo lavoro di tanti anni e .. lasciarmi andare. Andrea
Posta un commento
<< Home