Pietà per i vinti
Esco dall’ospedale ed ho bisogno del medico di famiglia. Parto alle 9 ed entro nella sala d’aspetto alle 9 e 10; quattro signore mi hanno preceduto. Dai loro discorsi pare non abbiano altre preoccupazioni, cinguettano che è una bellezza. Una dice che è lì dalle 8. L’orario del medico prevede l’inizio delle visite per le 10. Sono armato di pazienza a tutta prova e di giornale; comincio a leggere. Alle 10 non si vede ancora nessuno, come alle 10 e mezzo. Alle 10 e 40 un urletto liberatorio: “è arrivato”. Fa il suo ingresso la mastodontica segretaria, più allegra che mai, che naturalmente non pensa neppure lontanamente a scusare il ritardo. Finalmente appare il medico e si chiude in ambulatorio. Finalmente alle 11 meno 10 entra il primo degli informatori farmaceutici, e poi il secondo. Ho finito di leggere anche l’ultimo trafiletto in fondo all’ultima pagina del giornale. Finalmente accolto da uno smagliante sorriso faccio il mio ingresso dal medico alle 11 e 53.
- Ma non ti posso ordinare il Plavix, perché ci vuole un piano terapeutico da presentare all’ASL.
Torno a casa a mezzogiorno e 10. Telefono a Brescia.
- Avrei bisogno di un piano terapeutico.
- Non gliel’hanno fatto?
- No.
- Aspetti un attimo.
Parte il valzer dei fiori dello Schiaccianoci di Ciaikovski e me lo sorbisco per altre quattro volte.
- Buongiorno, signor Zanella.
- Buongiorno dottoressa. Avrei bisogno di un piano terapeutico per il Plavix.
- Se fa un salto qui da noi gliene do io. Dove abita lei?
- A Cremona. Ma io ne ho bisogno per un anno.
- Ostrega. Allora come si fa?
- Bisogna che compiliate un modulo apposito che io presenterò all’ASL.
- Uhm, ma lei viene qui?
- Veramente pensavo che bastasse inviarmelo per fax. Le do un numero?
- OK.
- Guardi che non è il mio numero di casa, perché da una settimana sono senza linea telefonica. Mi vorrebbe anche una vostra dichiarazione per l’esenzione dal ticket sulle ricette.
- Ma questo lo deve fare il suo medico.
- No, all’ASL mi hanno detto che lo deve fare lo specialista.
- Noi non lo abbiamo mai fatto. Va bene, mi lasci un po’ di tempo. Buongiorno.
- Buongiorno.
Sono de 12 e 43.
- Ma non ti posso ordinare il Plavix, perché ci vuole un piano terapeutico da presentare all’ASL.
Torno a casa a mezzogiorno e 10. Telefono a Brescia.
- Avrei bisogno di un piano terapeutico.
- Non gliel’hanno fatto?
- No.
- Aspetti un attimo.
Parte il valzer dei fiori dello Schiaccianoci di Ciaikovski e me lo sorbisco per altre quattro volte.
- Buongiorno, signor Zanella.
- Buongiorno dottoressa. Avrei bisogno di un piano terapeutico per il Plavix.
- Se fa un salto qui da noi gliene do io. Dove abita lei?
- A Cremona. Ma io ne ho bisogno per un anno.
- Ostrega. Allora come si fa?
- Bisogna che compiliate un modulo apposito che io presenterò all’ASL.
- Uhm, ma lei viene qui?
- Veramente pensavo che bastasse inviarmelo per fax. Le do un numero?
- OK.
- Guardi che non è il mio numero di casa, perché da una settimana sono senza linea telefonica. Mi vorrebbe anche una vostra dichiarazione per l’esenzione dal ticket sulle ricette.
- Ma questo lo deve fare il suo medico.
- No, all’ASL mi hanno detto che lo deve fare lo specialista.
- Noi non lo abbiamo mai fatto. Va bene, mi lasci un po’ di tempo. Buongiorno.
- Buongiorno.
Sono de 12 e 43.
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