Basterà?
Mi infilo lentamente e silenziosamente nel tubo della risonanza magnetica come un siluro nella camera di lancio. Non è la prima volta. So che ci vorrà una mezz’oretta e che devo farla passare, tranquillo ed immobile. Dopo poco comincia la mitraglia assordante che i tappi nelle orecchie non sono in grado di mitigare. Ma io sono disteso fisicamente e mentalmente e con gli occhi socchiusi penso ad altro. Ma che altro? Quando uscirò di qui che cosa mi aspetta? Qualche giorno per avere il referto, un’altra settimana per farsi ricevere dal medico di famiglia, un altro mese prima di farsi visitare dallo specialista, un altro mese per farsi ricoverare, un altro intervento, un altra convalescenza... Per poi ricominciare da capo?
Ta-ta-ta-ta, la mitraglia non dà requie, solo cambia d’intensità. Pensiamo ad altro.
Andrò su in montagna, ed ancora rivedrò le cime tanto note e tanto amate, e pur sempre tanto attraenti, che mi rapiranno ancora spiritualmente se non più realmente, e rivedrò nei ricordi luminosi i passaggi più divertenti delle varie vie percorse negli anni passati, così sfumati ma non scoloriti nella memoria.
Basterà?
Ta-ta-ta-ta, la mitraglia non dà requie, solo cambia d’intensità. Pensiamo ad altro.
Andrò su in montagna, ed ancora rivedrò le cime tanto note e tanto amate, e pur sempre tanto attraenti, che mi rapiranno ancora spiritualmente se non più realmente, e rivedrò nei ricordi luminosi i passaggi più divertenti delle varie vie percorse negli anni passati, così sfumati ma non scoloriti nella memoria.
Basterà?