mercoledì, febbraio 25, 2009

Eresia 4

24 febbraio 2009

Egregio professore,
sono un laureando in Storia, e sto lavorando ad una tesi sull’eresia bassomedievale con il professor ... Ho letto la sua scheda sulla garzantina e ne sono rimasto folgorato. Ma davvero gli studiosi italiani non si sono accorti della novità della sua indagine? Mi pare incredibile. Se fosse così gentile da fissarmi un appuntamento, vorrei incontrarla.
In attesa della sua risposta le porgo i miei migliori saluti
...

Eresia 3

26 novembre 2006

Mi obblighi a risponderti, per evitare che persistano fraintendimenti. In ordine

Il mio libro ha sicuramente molti difetti, ma non è un libro sui catari e non riporta le discussioni innumerevoli tra gli studiosi che in ogni campo della storia medievale, moderna e contemporanea dibattono quasi tutto, date comprese. Non perpetuo convinzioni errate sui catari, valdesi e chissà chi altro, se non secondo la tua personale convinzione, che non cerco di farti cambiare – sia ben chiaro

Offendi la mia seppur modesta intelligenza; per quanto già colpito da ictus cerebri già una volta, non sono tanto rimbambito da non accorgermene; ma il fatto è che io mi limito, come ho scritto inequivocabilmente, solo a "quello che mi compete"; per il resto non articolo sillaba.

Fortunatamente nei paesi occidentali esiste ancora la libertà di pensiero, di stampa e perfino di insegnamento, sia per me che per te.

Trasecolo. Che c'entra? Ho detto questo? A meno che tu non voglia dire che se uno vuol sostenere che il "Constitutum Constantini" è un documento autentico, è libero di farlo: Beh, allora...

- Se non hai convinto i tuoi colleghi medievisti, eccetto forse (!) Théry, è affare tuo, non certo mio.

Sembra che io invochi a mia difesa il solo Théry. Certo che a fronteggiare ... e ... e relativi scolari (peggiori dei maestri, per la verità), perché di questi si tratta, contro questi giganti, dicevo, mi trovo da solo; ma fuori d'Italia, vivaddio, non è così, e non da oggi. Questo è l'orientamento di tutto il Centre National d'Etudes Cathares di Carcassonne e del Centre d'Etudes Médiévales di Nizza, come riconosce oggi (2004) esplicitamente anche .... Ti rimandavo a Théry perché tu, non essendo uno specialista del medioevo, potevi usufruire di una sintesi aggiornata e chiara dello stato del dibattito in merito. Ma chi è mai questo Théry, mi sembra di sentire dalla tua voce, ed il punto esclamativo dovrebbe voler dire che forse non bisogna poi dare tanto peso all'opinione di un solo sporadico, e per di più giovane!, studioso. le cose non stanno affatto così:
Brenon Les Cathares: Bons Chrétiens et hérétiques (1990): i miti catari sono "une adjonction encombrante et un peu inutile";
Catharisme: l'édifice imaginaire (1994), raccolta di saggi: gli eresiologi degli anni 50 hanno inventato il dualismo eretico;
Vauchez Un Moyen Age sans hérésies? (1994): le ultime ricerche stanno vanificando i vecchi concetti sugli eretici;
Vauchez Hérésie et orthodoxie: les orientations recentes de l'historiographie (2002): ripete ed aggiorna lo stesso
Brenon Le catharisme mèridional (2000): i catari sono cristiani autentici, condannati come eretici perché troppo radicali;
Inventer l'hérésie? a c. di Zerner (1998), raccolta di saggi: i mendicanti "inventano" l'eresia;
L'histoire du catharisme en discussion. Le "concile" de Saint-Félix (1167), raccolta di saggi (2001): il documento è un falso; in particolare, per quel che ci interessa, il contributo di Chiffoleau: "L'ensemble du système ecclesial cathare est une projection fantasmatique des hérésiologues...".
Come vedi il gruppetto s'ingrossa di giorno in giorno. Il dubbio si affaccia persino in ...: "L'affinamento delle analisi, sempre positivo, non porterà, io credo, alla cancellazione di una cosciente "diversità" degli eretici..."; ... non ha ancora dubbi. Fra l'altro tu citi l'uno e l'altro in modo che, per così dire, l'uno sfuma nell'altro, come in una dissolvenza incrociata. In realtà i due hanno posizioni opposte, il primo cattolico integralista, l'altro marxista con tendenze anarchiche, e si detestano, come testimoniato da una feroce litigata pubblica, condita di urla e improperi, che deliziò i convegnisti di ... qualche anno fa. Così quando citi l'uno spesso automaticamente neghi quell'altro; potrei esemplificare.

- Non sarò io a sostenere le tue ragioni nelle 6-7 pagine sui catari (termine “errato” che pure tu continui ad usare, perpetuando in questo modo le panzane di chi ha inventato il catarismo)

Colgo la punta velenosa: come, dici che non esistono e li chiami così. Orrore, contraddizione! Mi sembra una ripicca infantile. Li chiamo così per comodità, perché così li chiamano gli inquisitori, perché non sappiamo ancora come diavolo chiamarli (è proprio il titolo del saggio di Théry), anche se si va facendo strada l'idea che li si debba indicarli come eretici dei "boni homines"; non per nulla l'ultimo dei saggi del mio Hereticalia si intitola appunto "Boni homines, bona opera, bona verba". Così la pensa anche Pegg On Cathars, Albigenses and Good Men of Languedoc (2001).

-Io non ti considero né ti considererò morto e sepolto, ma pieno di astio sì

Veramente intendevo morte scientifica. Se mi consideri astioso (valutazione qualitativa caratteriale, non di attendibilità scientifica), vuol dire che le mie parole potevano farlo pensare. Io mi sento solo umiliato, ed umiliati i miei trent'anni di studi in merito spesi con passione ed onestà.
Vedo che mi hai costretto a mezza giornata di lavoro. In allegato, estremo sforzo per essere capito, ti mando il mio ultimo lavoro (e probabilmente il mio testamento); è una scheda per le garzantine, che non sono affatto sicuro che passi la censura inquisitoriale, che anche tu mi confermi attiva nei miei confronti.
Saluti

Eresia 2

26 novembre 2009

Mi scrivi che riferisci "quello che pensano "in genere" gli storici" (numericamente, dico io, non qualitativamente). Detto da uno studioso dell'eresia è veramente grottesco. Il sito francese "Les Cathares", un titolo un programma, rimanda UNICAMENTE a me tra gli studiosi italiani, Théry dice che nel panorama grigio degli studiosi italiani SOLO io ho rappresentato una stimolo alla ricerca con prospettive del tutto nuove. Quello che dici dei catari, o dei valdesi, non è l'orientamento "prevalente, ma delle semplici panzane. Il concilio di Saint-Félix-de-Caraman non è mai avvenuto; il catari non si chiamano così fra loro, né perfetti, né credenti. Ti sfido a provarmi il contrario. E lo stesso si può dire della dottrina catara, che non c'è mai stata, né i riti né la gerarchia... Quando scrivi che "praticavano una severa povertà, evitavano il matrimonio e la procreazione e aborrivano carne, uova e latticini..." eccetera, scrivi delle pure fandonie. Trovami un solo atto di processo che dimostri il contrario. Se vuoi seguire la scia di conclamati maestri come ... e ... (due nullità scientifiche), affari tuoi, avrai le tue buone ragioni; ma non spacciarmi giustificazioni indecenti.
Tu hai peccato gravemente proprio sul piano dell'etica professionale, sei venuto meno al bisogno di dire la verità, e invece ti sei acriticamente accodato, e, responsabilità gravissima, con questo lavoro perpetuerai convinzioni errate.
Potrei farti mille osservazioni nel merito, ma che senso avrebbe, visto che per anni hai potuto leggermi e non ti è rimasto nulla?
Piantiamola qui. D'altra parte io non faccio più parte del vostro mondo. Non rispondermi neppure. Considerami morto e sepolto.
Forse per il mio nipotino rappresento ancora qualche cosa di utile. Mi dedicherò a lui.
Buon Natale. 

Eresia 1

25 novembre 2006

Ho avuto il librone, e ne ho letto avidamente quel che mi compete.Ti ho scoperto militante tra i miei nemici, anche tu, "fili mi". Neppure l'articolo di Théry che ti ho segnalato ti ha convinto. Pazienza. Anche questo mi convince della bontà della mia scelta di andarmene in pensione, sconfitto, umiliato e tradito da chi pensavo amici. Meglio che faccia il nonno. Auguri