e ridaje...
E così il secondo ictus è arrivato, improvviso, inaspettato. Intorpidito il braccio, confusione, riflessi annebbiati, mai di testa feroci. Pensare che solo agli inizi di ottobre il chirurgo vascolare mi aveva trovato così bene da trasformare il controllo annuale in biennale: vatti a fidare dei medici. Oltretutto questa volta non mi si può incolpare di nulla: non fumo, non bevo, non ho più lo stress per il mio ruolo al’‘università, insomma faccio una vita da trappista. Eppure...
Certo che identificare un colpevole è l‘alibi più comodo: stai male perché l‘hai voluto tu. Ma se il colpevole non c‘é? Durissimo ammettere che ci cono cose che non dipendono dalla nostra vita virtuosa.
“Si sta come d‘autunno le foglie...“
La sera incombe.