lunedì, dicembre 22, 2008

Perdute

Il solo grande poeta del Novecento, Dino Campana, affidò l’unica copia del manoscritto dei “Canti orfici” (allora col titolo "Il più lungo giorno") a Papini, che lo passò ad Ardengo Soffici, che con lo guardò neppure. Dopo qualche mese di inutile attesa Campana torna a Firenze per riprendersi il suo scritto. Papini lo manda da Soffici che nega di averlo avuto. Campana ne fece una malattia.
Provo lo stesso, intimo, lancinante, disperato dolore. E nessuno se ne rende conto.
Ma Dino ebbe la forza di riscrivere i “Canti”.
Io no.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Sono tanto dispiaciuta per quello che è successo

6:48 PM  

Posta un commento

<< Home